Esposizione

Frammenti

identità /// sezionate

Input

Il progetto è parte integrante della mostra fotografica Avere vent’anni a cura del Collettivo Fotografico ContrastoLab. La mostra è stata inserita nel perimetro del circuito OFF di Fotografia Europea 2025.
 
Rappresenta un’esplorazione delle percezioni e delle aspettative della generazione che in questi anni si affaccia nell’età adulta. Un età che siamo soliti comprendere tra i 18 e i 30 anni, ma che in realtà per ragioni socio-economiche si sta sempre più estendendo verso i 35 anni. L’interesse fotografico ha scavato nell’intimità dei soggetti, attirando inquietudini e sogni di un periodo di vita così dannatamente (e felicemente) ricco di contraddizioni.
 
Come si legge nel concept generale degli organizzatori:
Nella biografia di una persona vent’anni segnano la linea d’ombra, la fine dell’innocenza e, insieme, il sapore della libertà e dell’indipendenza. A vent’anni si può ancora diventare tutto, ma ci si può anche scoprire soli, separati dal mondo e dall’eredità della famiglia.

Per il progetto FRAMMENTI l’interpretazione di questa costante ricerca di sé stessi viene interpretata con il ritratto fotografico, in chiave disgregante: cosa significa avere vent’anni oggi?

Significa investire tempo cercando di diventare qualcun’altro tranne che sé stessi.
Significa duplicarsi, moltiplicarsi, frammentarsi, ristrutturarsi, alimentarsi.
Significa convivere con la parte più profonda di un individuo che ancora non esiste.

DOVE
Piazza Spallanzani, Scandiano RE

QUANDO
Da giovedì 24 aprile a domenica 8 giugno 2025.

PROMOZIONE ContrastoLab
PATROCINIO Comune di Scandiano
PARTNER Commercianti Scandiano

concetto chiave

Manipolazione

Modificare le immagini per rappresentare la necessità di dimezzarestessi, trasformandosi in un individuo frammentato, da ricomporre. Siamo identità senza geometrie, assumiamo forme diverse, perché diversi sono gli oggetti ai quali chiediamo di contenere la nostra essenza.

A vent’anni si provano tante emozioni contrastanti, ma il denominatore comune è la proiezione di sé nel futuro.

Come saremo?
Cosa saremo?
Con chi saremo?

La fotografia aiuta a lavorare sulla propria identità attraverso esperienze spesso casuali, lasciando che le aspirazioni modifichino il corpo e la mente. La trasformazione da sono a voglio essere è il principio di ogni percorso.

operatività

Si parte da un ritratto, per generarne due.

Step 1

Una linea alla volta, vengono svelate le tracce immaginarie che trasformeranno il ritratto. Ogni traccia è una linea di giunzione. La proiezione che abbiamo di noi è la sommatoria di tanti frammenti.

STEP 2

Decostruire la propria immagine significa rinunciare ad una parte esistente per aderire alla trasformazione. Rompere gli schemi e abbandonare l’immagine residua di sè, in un processo di non-reversibilità.

step 3

Scomponendo l’immagine di sé è possiblie ricostruirne altre due distinte. Ognuna con una propria identità. Ognuna è parte dell’immagine iniziale, che ormai non esiste più.

conversazioni

Erica

Dai suoi vent’anni emerge una straordinaria forza di reazione alle impegnative sfide della sua generazione. Mentre parliamo i flash continuano a produrre bagliori, ma senza andare a segno perché intanto le sue mani disegnano grandi geometrie in aria, adombrando il volto ma rendendo la sessione così spontanea da farla brillare ugualmente. Gesticola, parla, si volta e poi torna al suo posto. Energica e irrequieta allo stesso tempo, traduce le aspettative del suo futuro con un forte senso di responsabilità verso gli studi e la sua famiglia. In cuor suo percepisce che presto o tardi equilibrerà la sua vita e prenderà nuove e misteriose strade.

conversazioni

Chiara

La felicità è un concetto complesso che ha bisogno di maturare in ognuno in modo diverso. È un approccio agli eventi, è una questione di alternative che possiamo costruirci. La sua presenza davanti alla macchina fotografica mi trasmette una gentile timidezza che pian piano si disgrega in favore di un’inquietudine intensa. Gli occhi svelano i pensieri più profondi e la fotografia li registra. La sessione con Chiara è una ricerca del proprio posto nel mondo, perfettamente in linea con quel pezzo di generazione che fa i conti ogni istante con le aspettative per il proprio futuro. Ma l’inquietudine è anche un carburante che le darà modo di imboccare il lato giusto del bivio.

conversazioni

Fabrizio

Davanti alla macchina fotografica impone la sua fisicità, per niente intimidito dalle domande o dal contesto. Voce calda, molto sicuro di sé e con le idee ben chiare in testa. Racconta dei suoi sogni e delle sue aspirazioni, delle passioni che sta cercando con fatica di far fruttare a pieno. Alimenta le sue giornate con attività che ama e propone la sua visione di gioventù ribelle, che lo ha portato a quello che è adesso. Bucando la spessa pelle che ha deciso di vestire emerge però una persona molto sensibile, con le insicurezze e le contraddizioni della sua età, che lavora su sé stesso in modo incessante per raggiungere una disciplina mentale che lo aiuti a consolidare il suo spirito incredibilmente libero.

conversazioni

Noemi

A volte utilizza gli occhiali per inserire un filtro tra il suo sguardo e quello di chi la osserva, o di chi la fotografa. La sua emotività emerge dirompente e dopo le prime domande e i primi scatti è un fiume in piena. Non le piace essere fotografata, ma ama il percorso di vita che ha intrapreso e questo basta ad animare uno scatto dietro l’altro. Il suo equilibrio è raro per l’età che ha, e la costringe a compromessi: puntare lontano e intraprendere percorsi molto lunghi significa avere ben chiaro quello che si vuole ottenere, significa combattere per costruire la propria identità ad ogni costo. Noemi prende la parte migliore dei suoi vent’anni e la investe in una promessa verso il futuro e verso sé stessa.

conversazioni

Gianluca

Rappresenta una generazione che lavora su sé stessa cercando nelle piccole cose quotidiane un equilibrio che sembrava ormai perduto. In un mondo ipersonico, Gianluca rallenta assaporando ogni istante: costruisce così un contrappeso stabile che bilancia la sua vita e rende il suo approccio con gli altri sempre calibrato e mite. Si sente pienamente nel mondo, esattamente dove dovrebbe essere. Ma durante la sessione fotografica il corpo si dissocia dalla mente, ciò rende possibile una scansione più profonda del suo animo: possiede un lato onirico che ne alimenta i pensieri, spostando sempre più avanti il suo equilibrio, in una danza eterna di movimenti brevi e impercettibili ma costanti.

conversazioni

Claudia

I suoi vent’anni l’hanno portata in un’apparente deriva verso il mare aperto. Il vento e le onde sono così intensi che ha imparato con l’esperienza, sul campo, a destreggiarsi. Così come un apolide non appartiene a nessun territorio, Claudia non appartiene a nessuno meno che a sé stessa. I legami sono ombre che ha deciso di non trascinare, e ciò la fortifica e la rende indipendente e fragile allo stesso tempo. Davanti alla macchina fotografica si trasforma, veste i panni di altri mille personaggi, ma la trepidazione per un futuro sconosciuto le inietta nelle vene un dolce veleno che è a metà tra l’incertezza e la risolutezza. Vive nel presente, soltanto perché è obbligata a passarci per arrivare nel suo futuro.

Immagini

Fotografie e manipolazioni

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La condivisione e la contaminazione sono alla base di qualsiasi forma d’arte.

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