Portfolio
Asperità
Il corpo diventa terra, il silenzio si fa roccia.
Input
La solitudine non è vuoto, ma spazio consacrato.
È il margine in cui il corpo si fa rito,
dove ogni gesto diventa preghiera muta,
ogni postura un altare innalzato al silenzio.
In questi paesaggi aspri e nudi, la figura non è mai semplice presenza.
È un segno che interroga, un’offerta silenziosa al tempo e alla materia.
La roccia accoglie il peso del corpo come se ne fosse custode antica,
il cielo lo sospende in una dimensione altra,
mentre il nero delle vesti amplifica l’eco di un rito senza spettatori.
La ritualità che attraversa queste immagini non appartiene a una religione precisa,
ma a un bisogno primordiale:
dare forma all’invisibile,
riconoscere il limite e abitarlo,
scoprire nell’isolamento la possibilità di un contatto più profondo.
Il corpo diventa terra,
il silenzio si fa roccia.
Tra le pieghe del paesaggio
cerco il confine che mi separa
e mi unisce al mondo.
Ogni fotografia è gesto e testimonianza,
una traccia che non cerca spiegazioni ma evocazioni.
Come nei riti arcaici, dove il senso non era nel comprendere,
ma nel lasciarsi trasformare dall’esperienza,
così lo sguardo è invitato a sostare,
a farsi partecipe di un silenzio che vibra,
di una solitudine che non isola,
ma apre un varco verso l’essenziale.
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Sono sempre alla ricerca di persone che vogliano collaborare ad un mio progetto.
La condivisione e la contaminazione sono alla base di qualsiasi forma d’arte.
Se le mie produzioni ti piacciono, condividile con altri appassionati!
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